5 febbraio 2015
La vendemmia è iniziata, i grappoli da un po’ hanno cambiato
colore, e tra un lavoro e l’altro nella vigna si mangiucchia quest’uva che con
il potente sole potente è diventata
dolcissima e nei momenti di disidratazione e mancanza di zuccheri è fondamentale,
poi l’imboscata per la cagata e ordinaria.
A fare da deodorante ci pensa una menta selvatica che appena
viene sfiorata o schiacciata in macchina emana un odore fortissimo, la colonna
sonora è quella di radio west, che nei nostri spostamenti trasmette i classici di
sempre della musica, però anche quando la radio è spenta gli uccelli pensano a
tenerci compagnia con canti e a volte urla simili a quelli della scimmia come
il kookaburra, che alla mattina è capace di svegliarci se decide di
appollaiarsi sull’albero sopra la mia tenda.
E’ tornato a farci visita un simpatico pappagallo bianco con
gli occhi circondati di blu, che ci segue e si appoggia alla spalla e allo
specchietto del pick up.
Nel nostro vigneto però la vendemmia a mano è iniziata ieri
e finita oggi, solo una parte è fatta a mano, lo chardonnay mentre tutto il
resto verrà fatto a macchina, peccato era bello vedere tutti quei ragazzi e
ragazze a cercare di riempire più basket possibili per quasi 3 $ l’uno.
Dico era bello perché io e Tristan eravamo i basket boys
ossia quelli che caricavano i basket sul pick up, 35 a carico di 10 kg l’uno,
per un totale di 10 tonnellate, ci siamo alzati 5000 a testa insomma.
Ormai siamo praticamente multifunzionali, quello che ci
viene dato da fare lo facciamo, io e Tristan siamo anche stati ingaggiati a
lavorare in un ristorante il sabato sera dove si celebrano sempre i matrimoni,
la prima sera è andata bene, è stato come tornare indietro alla Barcella con
l’unico problema che la lingua a volte crea qualche piccolo ostacolo, però le
mie prime parole sono state subito un successo, quando ho girato con il primo
vassoio che conteneva bocconcini di prosciutto crudo di parma con mozzarella a
ciliegina e pesto, la gente mi chiedeva di ripeterlo per sentire la giusta
pronuncia Italiana che ha sempre il suo discreto successo.
Il matrimonio è stato carino, molti giovani e alla fine
tutti belli allegri, sarei entrato volentieri nella festa anch’io se non fosse
che era il mio primo giorno di lavoro, sulla terrazza che da sul laghetto era
stata posizionata una pista da ballo smontabile che all’alba delle 2 è stata
smontata dal sottoscritto.
Abbiamo finito tardi però come tutte le feste nei locali
poco dopo la mezzanotte nel giro di pochi minuti e finita e la gente e la
musica si sono dileguate in men che non si dica.
Capito come funzionava siamo riusciti a fare tutto quello
che ci è stato chiesto, e riconfermati per la settimana seguente e volendo per
tutta la stagione, eravamo veramente stanchi a fine servizio, però contenti e
con tanto di avanzi per mangiare i giorni seguenti.
Come capitava anche quando lavoravo in Barcella fa strano
passare dal lavorare vunci e sudati a contatto con la terra e poi invece usare
le buone maniere in vestiti eleganti (si fa per dire) per fare il cameriere in
una cerimonia.
L’inizio settimana è stato da ricordare per le surfate
serali che ci hanno permesso di godere di tramonti incredibili e uscire
dall’acqua all’imbrunire, lunedì eravamo a main break lo spot principale, dove
ogni anno si tiene il campionato mondiale, solitamente è impraticabile dai non
professionisti, ma quel giorno le onde erano alla nostra portata e sono rimasto
con Norman fino alla fine quando sembrava di surfare sul petrolio talmente
l’acqua era diventata scura e liscia.
E ovviamente un colore rosso del cielo spettacolare, ma il
giorno dopo è stato ancora più sorprendente, sono andato con Alessandro e
Riccardo a grantes, appena arrivati al parcheggio vedo un lampo che taglia in
due il cielo in due e allora decidiamo che forse è meglio aspettare.
Restiamo una mezzoretta ad aspettare un tregua di questo
temporale che ha interrotto più di un mese e mezzo senza pioggia, poi il celo
si apre un po’ e siamo subito in acqua, non è descrivibile quello che sono
riusciti a vedere i nostri occhi, un buco nelle nuvole faceva filtrare la luce
rossa del sole che se ne stava andando dietro all’orizzonte, i lampi attorno e
le strisciate di pioggia, dei colori ultra normali e delle onde belle e pulite,
è stato un momento magico, e dopo questo spettacolo ci siamo trovati tutti a
casa mia a mangiare un risotto alla zucca che ho cucinato, non male, l’unica
cosa e che quella sera faceva veramente caldo e in risotto forse non era il
piatto più indicato, abbiamo sudato tutti davanti al riso fumante!