domenica 20 dicembre 2015

Dicembre 2015


Eccomi qui ancora in questo angolo -in basso a destra- del mondo. Non scrivo da mesi e devo ammettere che non è stata solo la pigrizia a tenermi lontano dallo tastiera ma i tantissimi impegni e vicende che si sono susseguiti in questi mesi.


L’ultimo post risale a inizio Luglio quando lasciavo l’Australia per tornare in Italia per trascorrere l’estate a casa. Alla fine di questa rimpiango il fatto di non esserci  stato molto a casa, così come rimpiango il fatto di non aver avuto abbastanza tempo per stare insieme agli amici e alla mia famiglia.

Ci sono sempre tante, troppe cose da fare a casa ed è difficile riuscire ad incastrare a tutto, però ho passato veramente dei bei momenti: tornare a casa e trovare tutto come l’avevo lasciato o quasi, vedere il vivaio sempre più in evoluzione e ben tenuto grazie alle cure del Martino e del Papà, poter contare sempre sulla cara mamma, le zie  e zii e i miei cari nonni, che nonostante le loro fatiche e  affanni quotidiani continuano ad accoglierti sempre come benevolenza.

Una cosa è stata difficile: tornare e trovare il nonno in carrozzina. Ormai le sue gambe non sono più quelle di quell’uomo forte e instancabile con cui siamo cresciuti e sarei voluto rimanere ad aiutarli nelle piccole cose quotidiane.

Mi spiace veramente di aver trascorso poco tempo con tutti, come con Laura e Martino , i quali erano, fortunatamente per loro, presi con il lavoro, mentre gli altri erano giustamente impegnati nel trascorrere le proprie vacanze estive.

Tutto sommato è stata una lunga vacanza anche per me. Ho fatto il pendolare tra Milano e Toscana diverse volte per poter stare con Carlotta in quel bel paesino sul mare a me nuovo: Castiglioncello è stata la conferma che in Italia abbiamo dei posti bellissimi, anche se relativamente poco conosciuti e turistici.

Tra giornate in spiaggia sul litorale tirrenico, modeste surfate negli spot locali e gite nell’entroterra toscano mi sono convinto che probabilmente il posto in cui tornerei a vivere per il resto della mia vita è e sarà sempre l’Italia.
Ho speso piacevoli settimane con lei, i suoi familiari e i suoi conoscenti che anche lei non ha visto moltissimo a causa del tempo limitato.
 Carlotta a sua volta è venuta un 2-3 volte a far visita a Robecco e alle bellezze che ci circondano: bagni nei laghi, escursioni in montagna, discese in canoa sul nostro Ticino e passeggiate sul caro Naviglio in bicicletta.
  Ma l’Australia mi aspettava, o meglio mi avrebbe dato la possibilità di trascorrere un altro anno dove poter lavorare e vivere in un posto diverso per altri 12 mesi; questa idea è tutta da rivedere e di seguito capirete il perché.

Carlotta è riuscita ad ottenere il visto  dopo una lunga attesa, ma in tempo per prendere un biglietto solo poche settimane prima con la mia stessa meta: Brisbane, Australia. Partiamo entrambi il 7 Ottobre, ma volando su aerei diversi per ri-incontrarci poi a Bangkok. Ci sono volute decine di ore prima che i nostri corpi si siano potuti toccare nell’aeroporto più affollato del sud-est asiatico, ma eccoci di nuovo assieme ad affrontare l’ultima tratta del nostro viaggio di ritorno nella terra dei canguri.

Arriviamo a metà mattina all’aeroporto di Brisbane e ad accoglierci non c’è solo L’Andre con l’inseparabile compagno di viaggio Cody, ma anche quello spilungone di Andrea Cu, la nostra, in parte, trip-mate Iolanda e Marco da punt Novf! ...che sorpresa!

Tutti eccitati, stanchi e frastornati per il viaggio saltiamo in groppa a Cody in direzione Byron Bay! Il nostro primo weekend da “bentornati” è stato all’insegna di conoscenze della nuova compagnia che l’Andre in questi mesi si è creato.

Eccoci di nuovo qui. A parte un po’ di jet-leg iniziale riambientarsi non è stato difficile, avevamo una camera bell’è e pronta per noi appartenente ad una ragazza conoscente  dell’Andre, che se n’era andata per un periodo di due settimane e mezza, giusto il tempo per noi di riprendersi e trovare un’altra sistemazione.

Siamo arrivati da un’estate che finiva ad una che stava iniziando: di nuovo in infradito e costume, di nuovo tra gli aussie, tra i backpackers e tra gli innumerevoli italiani lontani da casa.

Sistemate le piccole cose burocratiche ecco che inizia l’incubo “trova il lavoro se ce la fai”: tra curriculum disseminati ovunque, prove pagate e non, qualcosina è venuto fuori, ma logicamente non siamo ancora soddisfatti entrambi.

Io alla fine ho trovato impiego in un ristorante come giardiniere/ manovalante  in settimana e cameriere nel week-end nello stesso: si chiama Fig Tree Restaurant, sta poco fuori Byron e organizza per lo più matrimoni offrendo un servizio catering in meravigliose locations nelle vicinanze di Byron.

Non mi trovo male, riesco a fare quello che volevo ma c’è da precisare che la paga potrebbe essere più sostanziosa (soprattutto se si paragona al Western Australia) e, altra nota dolente, il lavoro è discontinuo; si passa dal fare 6 giorni a settimana a “un bel niente”  come in questa corrente.

Il risultato di questa politica lavorativa attuata è che a Byron si lavora per campare e con il resto del tempo (tanto) tempo libero ci si gode la spiaggia, nella quale tra squali,  impossibilità di nuotare, bufere tropicali improvvise, ventaccio e onde non sempre buone a volte passa la voglia di andarci.
Ci sono giornate invece in cui ti senti baciato dalla fortuna; nuoti in acque cristalline, con tartarughe e delfini che ti sfrecciano accanto, cullati dal rumore delle onde oceaniche che si infrangono. Per quanto riguarda il surf le giornate da ricordare sono state rare, ma in quelle poche sembrava di essere all'interno di un video-spot di qualche famoso brand di accessori per surf. Una di queste fu un'affollata Domenica a Brocken Head, o più bella ancora è stata una sera, dopo il lavoro, nella sconfinata spiaggia di Tallow, dove con una tavola comprata la mattina stessa per 80 dollari ho cavalcato un'onda sinistra di una massa notevole.
Ma non possiamo lamentarci sulla casa: dopo che il tempo di permanenza nella prima camera è scaduto abbiamo subito trovano la nuova -e attuale- sistemazione in una casa vicina al centro e alle spiagge, in Shelley drive. Ci subaffittano la casa un’altra coppia di italiani (David e Teresa), praticamente ormai residenti qua, con il loro bimbo di tre anni Mattia.

Io e Carlotta abbiamo la nostra camera con bagnetto privato, la casa è molto spaziosa e luminosa e il discreto giardino nel cortile interno mi ha permesso di creare un piccolo orto completamente protetto da reti anti bush-turkey (i tacchini selvatici), che avevano deciso di allestire il loro enorme nido proprio in giardino.
*Nelle foto sotto potrete vedere il "prima" e "dopo" di quello che è diventato il nostro veggie-garden, in cui stanno crescendo zucche, zucchini, fagiolini, peperoni, melanzane, pomodori, chilli, basilico...

Per costruire questi grossi nidi questi tacchini accumulano tutto il materiale trovato nei dintorni, tutto ma proprio tutto! Rami, foglie, plastica, qualunque oggetto incustodito, sono dei rastrelli che raccattano il possibile per accumularlo in mucchi di un paio di metri di diametro che altro non sarebbero che i loro nidi.

L’unico modo per far crescere qualcosa è stato quello di ricoprire tutta l’area dedicata all’orto con una pratica rete anti-uccelli.

Qua non mancano gli spazi per tutti gli oggetti che ci portiamo appresso da mesi. Dò spazio alla mia fantasia nel realizzare oggetti con materiale di recupero trovato qua e là, come fanno i tacchini…  con tutto quello che viene lasciato fuori dalle casa perché non più utilizzato e che puoi prendere liberamente in Australia potresti arredare casa solo girando per le vie accaparrandoti tutto quello che altrimenti andrebbe buttato!

Io e Carlotta, con alti e bassi soprattutto dovuti ai piccoli stress quotidiani, stiamo comunque bene. Il lavoro serio fatica ad arrivare ma ci stiamo arrangiando, adesso lei ha una prova in un grande resort alle porte di Byron, speriamo vada bene!
Fin’ora se l’è cavata con lavoretti di pulizia per privati, come cameriera per il mio stesso ristorante e non solo, e anche lavorando impacchettando uova in una farm nelle vicinanze.

L’Andre dopo essersi assentato per un mese di folli avventure in Vietnam a bordo di vecchia motocicletta è tornato giusto qualche giorno da noi per recuperare le sue cose ed il van, per poi ripartire e concludere il suo tour australiano percorrendo l’ultimo tratto mancante, ovvero la Tasmania e Melbourne.
Sarà da solo fino all’imbarco per l’isola, momento in cui verrà raggiunto da Andre Cu. Ancora una volta insieme per una nuova avventura.

Ora che il van non c’è più  io e Carlotta ci siamo presi una macchina, o meglio l’acquisto è stato da parte sua, e siamo stati fortunati perché sembrerebbe un buon affare: 1450 $ per una Younday Excel, bianca, piccolina, che consuma poco e ci porta ovunque!
Speriamo in bene!

Dopo due mesi dal mio arrivo in Australia non posso dire di aver ritrovato tutto quello che mi aspettavo, e penso che anche Carlotta  sia d’accordo con me; pazientiamo ancora un po’ e poi vedremo sul da farsi. Pure le onde non sono quasi mai belle, ci saranno stati sì e no una decina di giorni buoni.

Altra pecca è il lavoro, che oltre a scarseggiare, devo puntualizzare che in Australia è proprio mal organizzato, o meglio sarebbe ok se non fosse per i lavoratori che fanno tutto senza usare il cervello, applicando la regola del famoso detto in dialetto milanese: “fa’ e disfà le tut un laurà!”…ma nel vero senso della parola!

Rimpiango il periodo in cui lavoravo con mio fratello per noi stessi, in cui tutto era organizzato alla perfezione: non esisteva fare strade a vuoto, non mettersi in azione senza prima aver pianificato bene e nei minimi dettagli. Qua invece problemi elementari risultano diventare degli ostacoli, causando grosse ed inutili perdite di tempo. Ormai i miei datori sembrano aver capito che non sono il primo pirla di passaggio, chiedendomi consigli ed opinioni sul da farsi; la cosa mi fa piacere ma spero che possa presto tradursi in qualcosa di meglio per il mio immediato futuro lavorativo.

A volte rimango allibito dai loro metodi lavorativi; dall’altra parte c’è da ammirare il fatto che non dedichino la loro vita al lavoro e si possano permettere di lavorare poco…beh, grazie con gli stipendi medi che si beccano gli australiani ce la faremmo anche tutti noi a sbarcare il lunario lavorando 30 ore a settimana!



Nell'ultima settimana sono stato "assunto" anche da un iraniano, ormai residente in Australia da anni,il quale all'interno del motel di sua proprietà sta restaurando una casa   -che in teoria- doveva essere pronta tempo fa'. Ma i lavori procedono lenti: ecco che arriva il mio contributo, con l'imbiancatura prima di porte e ritocchi, poi le cure del giardino per un paio di lunghe giornate, passate a fare un po' di tutto (aiuole, stradine in ghiaia, ecc.).

Insomma, ancora il lavoro sicuro, continuo e soprattutto ben pagato non è arrivato, ormai si spera nel prossimo anno.

Continuo intanto a raccattare qualunque cosa trovo lungo la strada e ai garage-sail. L'ultimo sabato, ovvero ieri, gli acquisti sono stati consistenti:

2 racchette da tennis più palline  20 $
2 sacche a calza tavole 10 $
accessori go pro 8 $
pacco 20 bicchieri rossi da festa 1 $
adattatore corrente1 $
750 g miele artigianale 5 $
vestito carlotta 1 $
borsa per carlotta 1 $
mezzo pacco cd vuoti 50 cent 
tagliaerba a motore più tanica benzina 10 $


tot  57,5 $, (all'incirca 35 euro)

che  affaroni!!!!! 

Carlotta è stata assunta nel resort, sta lavorando costantemente ed è uno dei pochi posti in cui pagano come dovrebbe essere per legge la paga Australiana, anche se essendo un posto fighetto rompono su tutto: presentazione in primis (si è dovuta togliere il piercing al  naso e all'orecchio), mentre oggi che era Domenica e avrebbe dovuto iniziare alle 7,30am è stata mandata a casa per 5 minuti di ritardo. Lunedì recupererà il turno ma senza la paga maggiorata del week-end ovviamente... sicuramente oggi non essendo busy non c'era realmente bisogno di un'altra persona ed è stata mandata via con questa scusa banale.

Ma ripeto, non possiamo lamentarci perché stiamo vivendo in un bellissimo posto e, forse, questo è quello che conta veramente…

Cogliamo l'occasione per fare tanti auguri di buon Natale e buone feste a tutti!!!
Che la magia del Natale e il nuovo anno portino cose belle a tutti
In particolare vorrei fare tanti auguri per una pronta guarigione del Nonno e che possa trascorrere questo Natale in compagnia dei suoi cari... FORZA LUIS!!!

Un grosso abbraccio da Luca e Carlotta

































lunedì 6 luglio 2015

7 luglio 2015

Ci siamo! ...è arrivato il giorno della partenza...purtroppo! Lasciare l'Australia mi dispiace un sacco, dopo 8 mesi di avventure ed esperienze bellissime.

Torno per l'estate, torno per trovare amici e cari che un po' mancano, ma il ritorno in Australia è già previsto tra soli tre mesi,tre mesi che voleranno.

Ieri ultimo giorno a Byron, ne ho approfittato per un'ultima surfata, mentre l'Andre lavorava e L'Andre Cu girava per negozi. Sono andato al solito spot "the pass" a salutare le onde e l'oceano.

Dei 20 giorni trascorsi a Byron forse ieri vi erano le condizioni peggiori per surfare: bella giornata soleggiata ma onde sporche e piccoline...mi sono buttato lo stesso e dopo qualche ondina ecco che l'oceano mi saluta come mai me lo sarei aspettato: mi alzo in piedi sulla tavola ed ecco che una sagoma passa sotto di me...era un delfino che si è messo a fare a gara con me sull'onda! Il tutto è durato solo pochi secondi ma è stata un'emozione unica...a quel punto era ora di uscire e tornare a casa per preparare le ultime cose.

Si parte: come ai vecchi tempi tre uomini sui sedili del Cody, direzione Brisbane, dove passeremo a lasciare Andrea Cu a casa sua per poi cercare un posto dove dormire la notte, ovviamente in van!

La mattina di buon'ora l'Andre mi accompagna in aeroporto. Sono anche troppo in anticipo ma almeno così lui a modo di godersi la bella e calda giornata fermandosi a Coolangatta sulla strada di ritorno...mi è spiaciuto lasciare l'Andre, sarei rimasto volentieri a Byron, trascorrere qualche mese lavorando e surfando insieme a lui. Sono contento che si sia sistemato e spero si diverta e passi un inverno piacevole.

Ma a casa è estate,  spero di trovare qualcosina da fare per poter sopravvivere i prossimi tre mesi prima di tornare.
Ho voglia di rivedere un po' di gente e i miei posti, il Vivaio, il Ticino, il mare e le montagne che ci invidiano in tutto il mondo, ed infine lei, la mia compagna di viaggio degli ultimi mesi che ora si trova a Perth in procinto di partire, saremo in volo contemporaneamente su rotte completamente diverse...a presto e buon viaggio Carlottina!!

A presto a tutti!!
Spero di non svenire all'uscita da Malpensa sia per l'afa che per lo smog, che non so più cosa siano da tempo!




domenica 5 luglio 2015

19 giugno 2015

Arrivati sulla costa est ci sentivamo già in un'altro mondo, dopo tanto tempo ecco di nuovo la civiltà!
Tutto qui è perfetto, nelle città e nei paesini sul mare non c'è niente fuori posto.
Lasciamo Townville in serata alla ricerca di un'area di sosta dove pernottare, non facciamo tanti chilometri in quanto è già buio e alla prima free area decidiamo di fermarci, siamo in un paesino che nei pressi della stazione ferroviaria ha messo a disposizione un'area dove poter sostare per la notte con van e camper, ma niente tenda, il ciò vuol dire un'altra notte di scomodità in tre nel van!In compenso c'erano le docce calde e tutte le comodità mai trovate fino a quel momento nelle free aree.

Direzione Arlie Beach località rinomata per il divertimento e le escursioni in barca sulle vicine isole e la barriera corallina, ovviamente tutto ciò, a questo punto del viaggio e fuori dal nostro budget, in più ripensandoci lo snorkeling a Exmouth sicuramente batte tutti, ioltre al fatto che il tempo non prometteva bene, erano in arrivo precipitazioni.

Quindi ci mettiamo di nuovo in marcia verso Agnes Water dove si dovrebbe tornare sulle tavole a surfare, arriviamo all'orario tramonto e ancora qualcuno in acqua sfida le onde che si presentano tutte destre lunghe e pulite. Troviamo il campeggio indicato sulla mappa che ci costa solo sei dollari a testa per notte, ci fermiamo per due notti giusto per goderci un'intera giornata in spiaggia.
Così è stato! Quasi tutta la mattina e parte del pomeriggio ho surfato, in queste acque stavolta dell'immenso oceano pacifico che non toccavo da più di un anno.
Ho preso delle belle ondine e, anche le braccia dopo un paio di settimane di stop hanno ripreso a muoversi, anche solo pochi giorni di stop nel surf si fanno sentire.
Mi sono piaciute molto queste onde, anche questa piccola e carina località turistica abbastanza economica e fuori dal caos dei posti più battuti.

Di nuovo in strada per andare verso la prossima meta: Noosa, ci fermiamo in un'area sosta dove forse per l'ultima notte io e Carlotta staremo in tenda, ci siamo un po' stufati di lottare con materassini buchi umidità e montare e smontare tutti i giorni la nostra camera da letto! L'indomani passiamo anche da Rainbow Beach che si trova lungo la strada, giusto un salto veloce a vedere quello che il vento ha modellato su questa costa formando contrasti di colore con la sabbia e le rocce che vanno dal bianco al giallo fino a un rosso fuoco, ecco perchè il nome spiaggia arcobaleno.

Sulla strada per Noosa un vero arcobaleno anzi due ci hanno accompagnato per un po', l'impressione è stata di passagli sotto come un grande ponte colorato, arcobaleno sinonimo di pioggia, infatti a Noosa dove ci siamo rimasti un paio di giorni la pioggia non dava tregua.
La sistemazione più economica e stata quella di appoggiarsi all'ostello dove abbiamo potuto parcheggiare il van all'interno ed usufruire dei bagni e della cucina che come tutti gli ostelli sono sempre poco fornite e affollate quasi da farti passare la voglia di cucinare.

Ma torniamo a parlare di quello per cui è famosa questa località: le onde destre tra le più pulite e lunghe d'Australia e, particolarmente indicate per il longboard anche se di disgraziati fedeli alla tavola corta come me non mancavano.
Sono stato fortunato a beccare una bella giornata, mattina e pomeriggio in acqua su onde combattute per l'affollamento ma tanta soddisfazione nel poter salire in piedi e surfarle per tanto con quella schiuma bianca che come una fiamma di una miccia ti segue fino a schiacciarti, se non sei veloce abbastanza per fuggire su quelle discese di vetro con un pezzo di poliestere rivestito da uno strato di resina sotto ai piedi, sembra di volare sull'acqua.

Ho avuto l'occasione di provare anche le tavole di Andre e Carlotta, con le loro forse ho preso le onde migliori della giornata, la finale, forse la migliore di sempre con una luce bruciata dal tramonto di quel sole che finalmente, si è fatto vedere dopo giorni.
Noosa mi è piaciuta ma un pochino affollata per i miei gusti, ma nel limite del possibile, sicuramente ad avere la possibilità di restare c'è modo di apprezzarla meglio.
La mattina prima di ripartire c'era un sole splendido e tutti gasati decidiamo di farci l'ultima surfata, parcheggiamo e ci prepariamo, muta indossata e tavole sotto braccio, ci portiamo verso l'ingresso all'acqua dove però, ci viene qualche sospetto in quanto non c'è praticamente nessuno a parte 4 o 5 persone e la cosa non quadra visto che è sabato e ci sono delle belle onde oltre a un bel sole.

Ecco che la nostra felicità sfuma nel momento in cui dal suono del megafono proveniente da alcuni gazzebi piazzati sulla spiaggia, ci invita gentilmente a non entrare in acqua in quanto è in svolgimento una competizione di surf di alcuni vecchi affezionati del longboard  old style.
Noi come dei cani bastonati, con la coda tra le gambe ce ne andiamo delusi non solo per la surfata negata ma  perchè per prepararci e, tirare giù le cose dal van ci vuole il suo tempo ma anche perchè nel momento in cui stavamo facendo il riscaldamento l'annuncio ci ha sfottuto un pochino dicendo queste testuali parole: "And then these guys with shortboard?!..unbelievable!!!"

Abbiamo buttato le tavole sul van e siamo saliti con la muta ancora addosso alla ricerca di un'altro spot, Noosa era impraticabile per l'affollamento così decidiamo di portarci avanti percorrendo la strada lungo la sunshine coast che conduce a Brisbane dove arriveremo per sera e dove soprattutto ci attende il nostro caro e vecchio compagno di viaggio nonché L'andrea da Boves!

Facciamo qualche chilometro e decidiamo di fermarci in una spiaggia dove c'è poca gente e scarseggiano anche le onde ma ormai siamo pronti e vogliamo farci un bagno in questa giornata di sole. Il tempo per bagnarsi e poi diretti da Andrea che ci attende con ansia in quanto non vede gente nota e non parla l'italiano da mesi!...ci prepara una zuppa squisita e poi ciliegina sulla torta ci propone una serata tutta da dimenticare, siamo finiti in un locale gay dove gli uomini ballavano da donne e le donne da uomini, ad un certo punto io e Carlotta cotti perchè non più abituati a tirare dopo la mezzanotte ci dirigiamo verso il van dove sveniamo fino all'arrivo dell'Andre e all'alba delle 4 siamo tornati a casa di Andrea dove abbiamo potuto, finalmente, dopo un mese e mezzo, dormire su un letto vero!

Il giorno seguente lasciamo Brisbane che abbiamo giusto attraversato in macchina e passiamo per la gold coast, tra i grattaceli a ridosso della spiaggia di Surfers Paradise dove in realtà le onde non sono un gran chè, è ormai il tramonto e ci troviamo all'altezza di Currubin dove, attraversando un ponte i miei occhi avvistano un point affollato di surfisti, andiamo a goderci lo spettacolo suggestivo del tramonto e di questo spot con onde belle e di sfondo i grattaceli e aerei che decollano dall'aeroporto vicino. Decidiamo di passare la notte nelle vicinanze per poter surfare la mattina seguente, andiamo alla ricerca per l'ultima volta di un posto dove parcheggiare e passare la notte indisturbati e soprattutto senza correre il rischio di essere visti dai ranger.
Spot trovato, non potevamo trovare di meglio, in un'area verde sulla foce del fiume con ponte dell'autostrada di fianco e aerei che decollano in continuazione, non potevamo non chiudere in bellezza il nostro periodo di barbonaggio senza dormire sotto a un ponte!...e c'è chi ancora ha il coraggio di chiamarla bella vita!!

Ecco che alla mattina di buonora son in acqua, Andre e Carlotta un po' per pigrizia un po' per l'affollamento in acqua decidono di non entrare, il tempo di prendere confidenza con le onde e poi si va', mi sono divertito e mi sento sempre più sicuro e determinato sulla tavola, ogni volta che si prende un onda è una sensazione unica e non vorresti mai smettere.

Andiamo a percorrere gli ultimi chilometri che ci separano dalla nostra meta, Byron Bay, ma sostando prima per un pranzo veloce a Coolangatta, che, con i suoi grattaceli sulla spiaggia si contraddistingue per avere delle onde destre pulite e lunghissime che purtroppo non ho avuto il piacere di provare.

E' il 15 giugno e ci siamo, il nostro caro compagno di viaggio Cody dopo aver percorso la bellezza di oltre 12000 km di strada  ci ha portato alla nostra meta finale colei che è stata anche la prima località che più di un anno fa' ha accolto me e Andre in Australia, che emozione arrivare sulla spiaggia e tirare un sospiro di sollievo e abbracciare colei che poco ci sperava in questa impresa ma che con il tempo ci ha creduto, ed io ho creduto in lei e non potevo chiedere dei compagni di viaggio migliori, tutto sommato siamo sempre andati d'accordo e avevamo bene o male tutti le stesse idee in testa per affrontare questa avventura indimenticabile.

Forse il viaggio più bello della mia vita sia per i posti visitati le esperienze e le situazioni di disagio ma anche di estrema felicità e libertà ma soprattutto grazie a mio fratello a cui devo molto in questa Australia e a lei, Carlotta un sogno trasformato in realtà!...Grazie ragazzi!

Ma adesso che un'altro capito si è chiuso e ora di godersi queste ultime settimane di Australia per me e Carlotta e ultimi mesi per l'Andre che a quanto pare li passerà in questa località famosa per il surf e per i tanti fricchettoni che girano per il paese e che si ritrovano in spiaggia ad esibirsi sotto le forme artistiche che vanno dalla musica a disegni bellissimi sulla sabbia.

Appena arrivati abbiamo subito contattato gente che aveva messo annunci di camere in affitto su internet e dopo aver visto un paio di topaie abbiamo trovato quella giusta per noi!...abbiamo una camera spaziosa con tanto di bagno e cabina armadio wifi, frigo e televisione e la possibilità per l'Andre di parcheggiare il van nel giardino sul retro e utilizzare il resto della casa, abitato oltre che noi da altre 6 persone ( un personaggio strano della tasmania, sembrerebbe 3 ragazze giapponesi (non è ancora noto il numero esatto!), un indiano e una ragazza italiana mezza domenicana).

Siamo a pochi passi dal centro e dalla spiaggia, e finalmente possiamo usufruire di quelle comodità da tempo dimenticate, un letto un frigo della corrente elettrica, una cucina, la doccia calda che adesso è indispensabile visto che è inverno a tutti gli effetti e quando si torna dalla surfata si ha proprio voglia di scaldarsi con dell'acqua sopra i dieci gradi! Anche il povero Cody ha ricevuto un po' di gratitudine nel trovare la casa dove abbiamo potuto alleggerirlo di tutto ciò che ci portavamo dietro e cambiare per la terza volta in 8 mesi l'olio del motore!

Quindi siamo a Byron per surfare e lo stiamo facendo da quando siamo arrivati ad ora, surfando già in situazioni diverse e surreali, dal surfare fino all'imbrunire, in un pomeriggio di pioggia dove a un certo punto non si distingueva più il mare dal cielo e, le luci del faro e del paese facevano un'atmosfera surreale, nell'ultima onda che ho preso riuscivo solo a distinguere la schiuma bianca da tutto il resto per quando era buio.
Poi praticamente ci sono sempre i delfini e ne ho visto uno che si e messo a surfare un onda di fianco a un surfista, per non parlare di quando si divertono a sfrecciarti sotto la tavola, poi ho visto anche una tartaruga e ho surfato un'onda passando sopra ad un immenso branco di pesci...bestiale!
Le stesse onde che più di un anno fa' guardavo da spettatore adesso sono alla mia altezza, sono veramente contento di aver raggiunto un livello che ti permette di apprezzare a pieno questo sport che altrimenti risulterebbe solo come una gran fatica, ma l'unico segreto è provare e riprovare e non mollare mai, spero che un giorno anche l'Andre e Carlotta prendano più confidenza, ma in questi giorni stanno facendo progressi, stiamo a vedere.

Negli ultimi giorni i sono stati degli attacchi di squali non molto distanti da qui, anche noi iniziamo a preoccuparci un po' e sabato mentre eravamo in acqua e sopra di noi giravano gli elicotteri ecco che passa il guardia spiaggia con la moto d'acqua e ci invita ad uscire dicendo a tutti che era stato avvistato uno squalo non lontano da noi.
Si esce si attende una ventina di minuti e poi tutti dentro di nuovo, restando però nell'acqua più bassa.

La mia avventura sta per giungere alla fine, almeno a fine primo tempo, Carlotta è già andata a Perth, da dove prenderà il volo per l'Italia...mi manca già, dopo tre mesi di convivenza totale è difficile non sentire la sua voce e torturarsi a vicenda con battute e dispetti!
Sono stati tre mesi stupendi, indimenticabili!

sabato 6 giugno 2015

3 giugno 2015

 Cosa dire di questi 3 giorni di viaggio? Abbiamo trascorso le intere giornate alla guida dandoci il cambio io e Andrea, fermandoci solo per carburante, pasti e dormire.
 Pochissimi chilometri dopo aver superato il confine col Northen Territory, a 5 chilometri dal primo paesino del Queensland Cody ha subito una piccola crisi di disidratazione: i nostri calcoli carburante/chilometraggio erano giusti in teoria, ma non avevo considerato la variabile fisica dell’attrito causato dal vento contrario.
 Ecco che Andrea con tanica appresso si posiziona sul ciglio della strada, sicuro del fatto che avrebbe trovato il solito buon samaritano australiano disponibile ad aiutarci. Ecco che dopo neanche 2 minuti una carovana composta da 3 auto guidate da coppie di mezza età australiani ci hanno prestato 10 litri di loro benzina che gli abbiamo reso immediatamente arrivati al distributore.

Inoltre devo ricordare i 300.000 Km compiuti da Cody durante il tragitto e festeggiati in mattinata con un buon coca&whisky (quest’ultimo era nelle scorte di Carlotta da tempi immemori)  e in serata con una svunza ed economica torta al cioccolato ornata di tanto di 3 candeline; Carlotta ovviamente si è avventata sulla torta come se non ci fosse stato un domani e il resto che è avanzato è stato il suo sogno erotico per tutta la notte.


Adesso, mentre Carlotta sta scrivendo ciò che le detto dal momento che io sto guidando, e mentre Andrea nel retro sta sistemando le foto, il contachilometri segna la bellezza di 10.000 Km, ovvero i chilometri percorsi da quando abbiamo lasciato Margaret circa un mese fa.











Oggi 5 giugno 2015 siamo arrivati sulla costa est dell’Australia, a Townsville abbiamo in parte raggiunto uno dei nostri obbiettivi, attraversare il paese e tre diversi stati percorrendo più di 10000km.
Sono stati giorni indimenticabili, in cui abbiamo avuto solo pochi contrattempi.
Ora ci rimane solo una discesa, “discesa” si fa per dire! Lungo questa costa meno selvaggia ma sicuramente con molto da offrire in direzione sud, verso Byron.